Avvocato per separazione e divorzio

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    L’ Avvocato Emanuele Doria, con Studio Legale in Arce, provincia di Frosinone, è un Avvocato matrimonialista, avvocato divorzista. Ha maturato una particolare esperienza in materia di separazione e divorzio. Difende i propri Clienti in cause di separazione consensuale e giudiziale, divorzio congiunto e giudiziale.

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      Separazione e divorzio, cosa c’è da sapere? Le principali questioni trattate in 10 punti

      1) Qual è la differenza tra separazione e divorzio?

      La separazione può essere legale (consensuale o giudiziale) o “di fatto”

      Con la separazione legale i coniugi non pongono fine al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli effetti nell’attesa di una riconciliazione o di un provvedimento di divorzio (Avvocato per separazione e divorzio)

      La separazione legale

      può essere consensuale o giudiziale e avviene con l’intervento di un Giudice o mediante la procedura di negoziazione assistita.

      La separazione di fatto

      L’allontanamento di uno dei coniugi per volontà unilaterale, o per accordo, ma senza l’intervento di un Giudice non ha alcun valore sul piano legale (separazione di fatto). La Separazione Legale rappresenta una delle condizioni (la più frequente) per poter addivenire al divorzio.

      Il divorzio

      E’ stato introdotto e disciplinato con la Legge 01 dicembre 1970 n. 898), determina lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili (se è stato celebrato matrimonio concordatario con rito religioso, cattolico o di altra religione riconosciuta dalla Stato italiano).

      Effetti del divorzio

      Con il divorzio vengono a cessare definitivamente gli effetti del matrimonio, sia sul piano personale (uso del cognome del marito, presunzione di concepimento, etc.), sia sul piano patrimoniale. La cessazione del matrimonio produce effetti dal momento della sentenza di divorzio, senza che essa determini il venir meno dei rapporti stabiliti in costanza del vincolo matrimoniale. Solo a seguito di divorzio il coniuge può pervenire a nuove nozze – Avvocato per separazione e divorzio.

      2) Qual è la differenza tra separazione consensuale e separazione giudiziale?

      Separazione consensuale

      Presuppone un accordo tra i coniugi in ordine alle condizioni (personali e patrimoniali) della separazione stessa. Il Tribunale si limita ad omologare tale accordo (cioè ad assicurarsi che siano rispettati i diritti di ciascun coniuge e della eventuale prole) mediante decreto.

      Separazione giudiziale

      In caso di disaccordo, invece, si ricorre alla separazione giudiziale. In questo caso la separazione viene pronunciata con sentenza dal Tribunale, che si impone nel decidere le condizioni. Il diritto di chiedere la separazione (consensuale o giudiziale) spetta a ciascun coniuge, anche in mancanza di consenso dell’altro coniuge. La procedura si avvia mediante ricorso al Tribunale competente per territorio, in base al comune dove si trova la casa coniugale – Avvocato per separazione e divorzio.

      3) La negoziazione assistita

      Oggi gli effetti di una separazione o di un divorzio consensuale possono essere ottenuti anche attraverso la procedura di negoziazione assistita ex Art. 6 D.L. 132/2014, senza andare in Tribunale.

      Separazione e divorzio mediante negoziazione assistita 

      L’art. 6 del II comma è dedicato proprio alla ipotesi di negoziazione assistita in materia di separazione e divorzio. La disciplina prevede che tramite la convenzione di negoziazione assistita (da almeno un avvocato per parte) i coniugi possano raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio.

      La procedura è applicabile sia in assenza che in presenza di figli minori o di figli maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti.

      Assenza di figli minori o maggiorenni incapaci, portatori di handicap

      L’accordo raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita è sottoposto al vaglio del procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente, il quale, se non ravvisa irregolarità comunica il nullaosta agli avvocati.

      Figli minori o figli maggiorenni, incapaci, portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosufficienti

      Il pubblico ministero, cui va trasmesso l’accordo concluso entro 10 giorni, autorizza l’accordo raggiunto dalle parti solo se lo stesso è rispondente all’interesse dei figli. Qualora, al contrario, il procuratore ritenga che l’accordo non corrisponda agli interessi della prole, lo trasmette, entro cinque giorni, al presidente del Tribunale, il quale, nel termine massimo di trenta giorni, dispone la comparizione delle parti, provvedendo senza ritardo.

      Autorizzazione dell’accordo di separazione

      Una volta autorizzato, l’accordo, nel quale gli avvocati devono dare atto di aver esperito il tentativo di conciliazione tra le parti informandole della possibilità di ricorrere alla mediazione familiare, è equiparato ai provvedimenti giudiziali che definiscono gli analoghi procedimenti in materia.

      Trasmissione dell’accordo all’ufficiale di stato civile

      Dopo la sottoscrizione della convenzione di negoziazione, il legale della parte ha l’obbligo di trasmetterne copia autenticata munita delle relative certificazioni, entro 10 giorni, a pena di sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 10.000 euro, all’ufficiale dello stato civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto per tutti gli adempimenti successivi necessari (trascrizione nei registri di stato civile; annotazioni sull’atto di matrimonio e di nascita; comunicazione all’ufficio anagrafe) – Avvocato per separazione e divorzio

      4) Quando può aversi la separazione con addebito?

      Tornando ai casi di separazione non consensuale, nel pronunciare la separazione, ove ricorrano specifiche circostanze e se richiesto da una delle parti, il Giudice può dichiarare a quale dei due coniugi sia addebitabile la separazione. L’addebito assume rilevanza pratica e sostanziale per ciò che riguarda il diritto successorio (art. 548 e 585 c.c.) e la determinazione dell’assegno di mantenimento (art. 156 c.c.).

      Fatti che determinano l’addebito

      Costituiscono fatti che possono determinare l’addebito della separazione quelli che ledono il dovere di lealtà e collaborazione, quali i maltrattamenti, l’omessa assistenza morale e materiale, l’abbandono ingiustificato della casa coniugale, anche le vessazioni della suocera se non interrotte dall’altro coniuge. Secondo la giurisprudenza, l’adulterio è causa di addebito quando sia grave e notorio al punto da determinare discredito sociale in pregiudizio dell’altro coniuge – Avvocato per separazione e divorzio.

      5) Con quali modalità vengono affidati i figli?

      L’accordo consensuale omologato, o la sentenza giudiziale, stabiliscono a quale dei coniugi sono affidati i figli, unitamente alle condizioni e all’importo relativo al loro mantenimento a carico del coniuge non affidatario. Per stabilire il coniuge affidatario è irrilevante l’eventuale dichiarazione di addebito, salvo che questa non sia scaturita per cause che riguardino il rapporto con i figli.

      Affidamento congiunto

      In sede di separazione deve essere preferito l’affidamento congiuntosalvo che questo non contrasti con l’interesse dei figliIl Tribunale stabilisce la misura ed il modo con cui il genitore che non coabita prevalentemente con la prole deve contribuire al mantenimento, all’istruzione e all’educazione dei figli, nonché le modalità di esercizio dei suoi diritti nei rapporti con essi. Con l’affidamento condiviso, ciascun genitore ha l’esercizio della potestà sui figli e deve attenersi alle condizioni determinate dal Tribunale. In questo caso le decisioni che riguardano i figli, salvo quelle quotidiane, sono adottate da entrambi i genitori. L’obbligo di mantenere, educare ed istruire i figli, nati o adottati durante il matrimonio, permane anche nel caso di passaggio a nuove nozze di uno o di entrambi i genitori. Avvocato per separazione e divorzio.

      6) A quale dei due coniugi viene assegnata l’abitazione coniugale?

      Gli Art. 337-sexies c.c. e l’art. 6 Legge 898/70, stabiliscono il principio che l’abitazione nella casa familiare spetta di preferenza, e ove possibile, al genitore presso cui i figli vivono prevalentemente, tenendo conto dell’interesse della prole. La tutela si estende anche ai figli maggiorenni sino alla loro indipendenza economica. Dell’assegnazione si deve tener conto nella determinazione delle condizioni economiche e, in quanto trascritto, il provvedimento è opponibile al terzo acquirente ai sensi dell’art. 1599 cc. Non è possibile stabilire l’assegnazione a favore del coniuge non collocatario o in mancanza di figli. In questo caso la disponibilità dell’abitazione coniugale sarà disciplinata sulla base delle normali regole sulla proprietà o sulla locazione – Avvocato per separazione e divorzio.

      7) Quali sono le condizioni per poter ottenere il divorzio?

      Lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio può essere domandato da uno dei coniugi (art. 3 L. 898/70) nei seguenti casi.

      I Casi più frequenti

      E’ stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra i coniugi, ovvero è stata omologata la separazione consensuale ovvero è intervenuta separazione di fatto quando la separazione di fatto stessa è iniziata almeno due anni prima del 18.12.1970. In tutti i predetti casi, per la proposizione della domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, le separazioni devono essersi protratte ininterrottamente da almeno dodici mesi dall’avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale nella procedura di separazione giudiziale, e sei mesi nel caso di separazione consensuale. Oppure sei mesi dalla data certificata nell’accordo di separazione raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato ovvero dalla data dell’atto contenente l’accordo di separazione concluso innanzi all’ufficiale dello stato civile. Avvocato per separazione e divorzio.

      8) Si può avere un divorzio consensuale?

      È improprio parlare di divorzio “consensuale”, posto che lo scioglimento del vincolo matrimoniale viene sempre stabilito con sentenza, ed è irrilevante l’eventuale accordo dei coniugi. Tuttavia, il ricorso per lo scioglimento del vincolo matrimoniale può anche essere presentato congiuntamente dai coniugi e se le condizioni proposte dai coniugi sono ritenute conformi ai diritti degli stessi e della prole, il Tribunale si limita a recepirle nella sentenza di divorzio. Avvocato per separazione e divorzio.

      9) Quando deve essere corrisposto l’assegno divorzile?

      Avvocato per separazione e divorzio

      Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il Tribunale dispone l’obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell’altro un assegno quando quest’ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive, tenuto conto delle seguenti circostanze.

      Circostanze rilevanti per la determinazione dell’assegno divorzile

      Condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio (Art. 5 Legge 898/70).

      La sentenza deve stabilire anche un criterio di adeguamento automatico dell’assegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria.

      Pagamento in unica soluzione

      Su accordo delle parti, la corresponsione può avvenire in unica soluzione (si parla in questo caso di assegno divorzile una tantum). Il Tribunale si limita a valutare la congruità dell’importo. In tal caso il coniuge beneficiario non potrà proporre alcuna successiva domanda di contenuto. Per stabilire l’importo o la congruità, i coniugi devono presentare la dichiarazione personale dei redditi e ogni documentazione relativa ai loro redditi e al loro patrimonio personale e comune. In caso di contestazioni, il Tribunale dispone indagini sui redditi, sui patrimoni e sull’effettivo tenore di vita, valendosi, se del caso, anche della polizia tributaria. Avvocato per separazione e divorzio.

      L’obbligo di corresponsione dell’assegno termina se il coniuge al quale deve essere corrisposto passa a nuove nozze.

      10) Quando si può richiedere una quota della liquidazione (TFR) dell’ex coniuge?

      (Avvocato per separazione e divorzio)

      L’Art. 12-bis della L. 898/70 stabilisce che il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, se non passato a nuove nozze e in quanto sia titolare di assegno di mantenimento divorzile, ha diritto ad una percentuale dell’indennità di fine rapporto percepita dall’altro coniuge all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, anche se l’indennità viene a maturare dopo la sentenza di divorzio. Tale percentuale è pari al quaranta per cento dell’indennità totale riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio. Non può richiedersi la quota di TFR se la corresponsione dell’assegno di mantenimento in sede di divorzio è stata concordata in unica soluzione (Avvocato per separazione e divorzio ad Arce, provincia di Frosinone).

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